un lista di molti e troppi (e troppo stupidi) motivi per cui l’invero è il massimo

– nella mia famiglia inizio dell’inverno = tirare fuori cd natalizi e ascoltarli in loop (ho contato in totale 15 cd, ma potrebbero essere di più)

– il freddo nelle sue diverse manifestazioni (freddo alle mani, freddo sugli zigomi, aria fredda mattutina, …)

– <l’inverno è una stagione astratta: smorza i colori e impone le leggi del freddo e delle giornate brevi. queste circostanze addestrano l’occhio a studiare il mondo esterno con un’intensità superiore (…) se questa stagione non ti calma necessariamente i nervi, li subordina però ai tuoi istinti: alle basse temperature la bellezza è bellezza> da Fondamenta degli Incurabili di Iosif Brodskij

– mandarini ( più per l’odore che ti rimane sulle dita)

– il momento in cui qualcuno ti informa che in montagna ha già nevicato

– speculoos (quelli molto speziati)

(- non io che penso prima di tutto alla cioccolata calda molto densa)

– io e Leo chiamiamo l’inverno anche quel-momento-dell’anno-in-cui-fai-colazione-con-il-panettone

– più che il giorno di Natale completo, metterei la mattina, nel momento in cui la tavola è apparecchiata, al forno mancano pochi minuti per finire la cottura e si guarda fuori dalla finestra per vedere se qualche parente è già arrivato e sta parcheggiando

– le luci della città (non quelle di Wim Wenders, proprio quelle della città) e le decorazioni che si intravedono dalle finestre delle case degli altri

– sciarpa ft. guanti

– l’inverno perfetto prevede almeno tre giorni di nevicate, non per forza contigui, anzi

*to be continued*