ritrovate perché si sono perse nel marasma del quotidiano
- aggettivo ‘irenico’ usato dalla professoressa De Vito in una lezione per parlare delle migrazioni dei greci – penso che venga dal greco εἰρήνη ‘pace’
- verbo ‘blandire’ usato dalla traduttrice di Tove Jansson nel ‘Libro dell’inverno‘ – penso dal latino blandus ‘carezzevole’ allude al lusingare
- participio passato ‘inzaccherato’ usato da Anna Vera Sullam ne ‘Il sesto comandamento‘ per indicare qualcosa che è stato schizzato (nel caso del libro, di sangue). viene da ‘zacchera’ che è uno schizzo di fango, forse da ‘pozzacchera’ dal longobardo ‘zahhar’ (goccia).
- verbo ‘baluginare’ usato dal traduttore dell’edizione che sto leggendo di ‘Anna Karenina‘ (<il baluginare dell’alba>) – significa apparire e scomparire rapidamente. etimo incerto.
- sostantivo ‘apoftegma’ usato da Edgar Allan Poe nel racconto ‘Manoscritto ritrovato in una bottiglia‘ – dal greco ἀποϕθέγγομαι ‘pronuncio’ indica una sentenza/massima.
- verbo ‘surrogare’ come sinonimo di ‘sostituire’ dal libro di Age sulla sceneggiatura (<lo surrogava un altro>) – dal latino sub-rogare ‘far eleggere qualcuno in sostituzione’
- aggettivo ‘esecrabile’ dal film delle ‘Cronache di Narnia, il principe Caspian‘ – dal latino exsecrabilis ‘che merita di essere esecrato/maledetto/detestato’
- sostantivo ‘retrotopia’ usato in un articolo della Domenica del Sole 24 – termine coniato da Bauman per indicare ‘la ricerca in parte nostalgica di uno status quo passato rispetto alla ricerca del nuovo’
- aggettivo ‘esornativo’ usato in ‘La fiaba popolare europea‘ da Lüthi (<rinunciando a qualsiasi descrizione esornativa) – ‘che serve a ornare’
- sostantivo ‘edredone’ usato in ‘Luce d’inverno ed è subito notte‘ di Stefánsson- grosso uccello che vive lungo le coste marine nelle regioni artiche e subartiche dell’emisfero boreale