parole ritrovate

ritrovate perché si sono perse nel marasma del quotidiano

  1. aggettivo ‘irenico’ usato dalla professoressa De Vito in una lezione per parlare delle migrazioni dei greci – penso che venga dal greco εἰρήνη ‘pace’
  2. verbo ‘blandire’ usato dalla traduttrice di Tove Jansson nel ‘Libro dell’inverno‘ – penso dal latino blandus ‘carezzevole’ allude al lusingare
  3. participio passato ‘inzaccherato’ usato da Anna Vera Sullam ne ‘Il sesto comandamento‘ per indicare qualcosa che è stato schizzato (nel caso del libro, di sangue). viene da ‘zacchera’ che è uno schizzo di fango, forse da ‘pozzacchera’ dal longobardo ‘zahhar’ (goccia).
  4. verbo ‘baluginare’ usato dal traduttore dell’edizione che sto leggendo di ‘Anna Karenina‘ (<il baluginare dell’alba>) – significa apparire e scomparire rapidamente. etimo incerto.
  5. sostantivo ‘apoftegma’ usato da Edgar Allan Poe nel racconto ‘Manoscritto ritrovato in una bottiglia‘ – dal greco ἀποϕθέγγομαι ‘pronuncio’ indica una sentenza/massima.
  6. verbo ‘surrogare’ come sinonimo di ‘sostituire’ dal libro di Age sulla sceneggiatura (<lo surrogava un altro>) – dal latino sub-rogare ‘far eleggere qualcuno in sostituzione’
  7. aggettivo ‘esecrabile’ dal film delle ‘Cronache di Narnia, il principe Caspian‘ – dal latino exsecrabilis ‘che merita di essere esecrato/maledetto/detestato’
  8. sostantivo ‘retrotopia’ usato in un articolo della Domenica del Sole 24 – termine coniato da Bauman per indicare ‘la ricerca in parte nostalgica di uno status quo passato rispetto alla ricerca del nuovo’
  9. aggettivo ‘esornativo’ usato in ‘La fiaba popolare europea‘ da Lüthi (<rinunciando a qualsiasi descrizione esornativa) – ‘che serve a ornare’
  10. sostantivo ‘edredone’ usato in ‘Luce d’inverno ed è subito notte‘ di Stefánsson- grosso uccello che vive lungo le coste marine nelle regioni artiche e subartiche dell’emisfero boreale

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